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Giorno undicesimo del viaggio – lunedì 9 novembre – Luxor – Edfu “In Egitto con Belzoni” di U.S. ABSTRACT Pedalata di 120 km a 30 chilometri orari di media – Problemi ad un ciclista - Visita allo splendido e ben conservato tempio ad Apollinopolis - Edfu – Contatti con la gente lungo il percorso – Acquisti di indumenti e trattative strong. Qualche problema… L’amico Alberto aveva una cera non delle migliori, stamattina alla partenza. Qualche problema di stomaco e di digestione. Magari sarà stata la cena, modello Ramon, della sera prima a base del consueto riso, di involtini di carne e poi frutta e caffè.
Ramon riesce a trovare i posti più strani come quello appunto di ieri sera. Una specie di osteria o “coffee shop” da pionieri. Ghiaia in entrata, quattro tavoli, narghilè sotto il portico e bibite. Una strada a traffico sostenuto costeggiava ad un metro e mezzo la nostra tavolata…e vaiiii. Vai col pane arabo non lievitato che spesso vediamo in vendita disteso sui marciapiedi, con la birra analcolica o la coca cola o l’acqua. Ci sono anche le verdure, ma a parte Bepi che non si fa scrupoli, tutti gli altri le guardano con sospetto. Tutti temono un lavaggio non curato e i problemi di pancia.
Questa volta ad Alberto son toccati quelli di stomaco e dopo circa metà dei 120 chilometri da percorrere, ha vomitato e pareva messosi a posto. E’ salito in bus, ma il suo viso non era dei più rassicuranti. Si è fatto il percorso in bus ed ora sta riprendendosi. Incontri con la gente Il paesaggio comincia a cambiare man mano che andiamo più a sud verso il tropico del cancro. Le coltivazioni di banane sono sempre più estese, anche il deserto si fa più vicino ai canali e il caldo si fa sentire. Ci sono almeno 35 gradi: come le velocità orarie toccate dai ciclisti oggi che son arrivati anche su picchi di 40. Corrono e corrono e un po’ si “cagnano” anche per questo.
La gente, quando polizia, bus e ciclisti si fermano, corre a vederci e vogliono che li fotografiamo e filmiamo. Antonio è l’addetto alla grande distribuzione di depliant, li dà a tutti, anche agli analfabeti e tutti li vogliono con avidità. Oggi due bambini si son anche azzuffati per contendersi i depliant. In un posto di ristoro si possono incontrare, sotto tettoie e pergolati, i fumatori di narghilè. Tutti maschi naturalmente. Poi c’è il banco dell’acqua e qui si torna al passato più lontano.
I banchi dell’acqua consistono in una costruzione di mattoni con tre fori sul piano di appoggio superiore dove sono infilate tre anfore in terracotta piene d’acqua con delle tazze di metallo per bere. Sono del tutto simili alle “mescite” che ancora si possono osservare nelle rovine di Ercolano e Pompei di epoca romana. Visita al tempio di Apollinopolis Arrivati a destinazione con agilità e tranquillità verso le 11, i nostri ciclisti e tutti noi via subito a nutrirci della nostra consueta porzione di storia e archeologia quotidiana. Questa volta è toccato al tempio di Apollinopolis ad Edfu. Città dove pernotteremo stanotte in un albergo al quarto piano dove sotto ci sono negozi vari. La strada che ci passa di fianco ci regala un incessante strombazzare di auto e moto che speriamo stanotte diminuisca.
Edfu (detta anche Idfu) è una città localizzata sulla riva occidentale del Nilo, fra Esna e Assuan, dove l'antico sacro fiume forma un'ampia ansa di notevole bellezza. In origine la città, il cui nome era Behedet, fu capitale del secondo nomos dell'Alto Egitto e successivamente fu ribattezzata con il nome greco di Apollinopolis Magna. La notorietà di Edfu è dovuta al tempio, dedicato al culto del dio protettore della città, Horus: il dio con la testa di falco.
È uno dei templi meglio conservati dell'Egitto perché ricostruito ulteriormente fra il 237 ed il 57 a.C., in epoca greco-romana, riprendendo i canoni classici dell'architettura egizia. In alcune stanze ci mettiamo al centro e, illuminati dalla luce del foro sul soffitto, cerchiamo di caricarci di energia. La città, che oggi risulta estesa su quello che era il lago sacro del tempio, vive di turismo ed è circondata da palmeti, dal deserto e dalle aride montagne di granito. Durante l'Antico Regno era considerata la sentinella della "porta di Elefantina". La notevole espansione era scaturita dalla strategica posizione che Edfu occupava sulla via carovaniera verso il Mar Rosso ed il porto di Berenice dal quale partivano le spedizioni per il paese di Punt, già dal Medio Regno. Nel pomeriggio via tutti a fare un giro fotografico per le strade ed il mercato di Edfu. “Il mondo è diviso in due: chi ha la pistola e chi scava…tu scavi” A questo proposito anche oggi, come ci capita spesso, appena arrivati sul piazzale davanti al tempio straordinariamente ben conservato di Apollinopolis, siamo stati accolti dagli applausi dei venditori che poi si sono attaccati alle nostre persone e non ci lasciavano più. Risultato…comprate tre camicie con ricamato cartiglio faraonico nel taschino La prima si è partiti da 25 euro- Controfferta 7 euro:” Ah no amico, no possibile, facciamo 23 amico italiano…va bene 18 euro…amico, amico 15 euro e tu non dire a tuoi amici, vero affare”. Conclusione: gli do 8 euro. Al ritorno dalla visita al tempio, il solito venditore mi vede, mi insegue con gli occhi supplicanti, mi dice che da tre giorni non riesce a vendere, non riesco a liberarmi. Capisco che per lui sono io il suo vero affare… e me ne rifila altre due per 10 euro. “Amico, solo per te amico…hai fatto grande affare…grazie amico italiano, tu stare contento davvero (io sono contento di averlo fatto contento)”. Poi si è proceduto alla trattativa per tre caftani completi di sopratunica e di copricapo alla araba, modello Lawrence d’Arabia. Giovanni ha fatto terra bruciata. Quando deve comprare sembra Clint Eastwood in “Per un pugno di dollari” mi pare, quando con la pistola in mano dice al suo amico-nemico:” Al mondo ci sono due tipi di persone: quelle che hanno la pistola e quelle che scavano…io ho la pistola (i soldi) e tu scavi (cioè devi stare al mio gioco)!” La sua trattativa è spietata! Un caftano. Richiesta di 400 lire egiziane. Controfferta per 7 euro (pari a 56 lire, circa un ottavo). Abbandono immediato del campo da parte del venditore. Poi inseguimento e conclusione dell’acquisto per 9 euro. Alla fine siamo tutti soddisfatti per gli acquisti. Un po’ meno Armenio che si trova con una taglia in meno del necessario, riesce ad entrare nel caftano, ma dobbiamo metterci in tre a tirare per riuscire a sfilarglielo. Ma a parte questi particolari la soddisfazione si legge palese nei nostri occhi. In fondo abbiamo acquistato tutte cose estremamente importanti, utilissime e direi indispensabili per il nostro futuro. Non potevamo farne a meno! Domani grande tappa… Domani grandissimo impegno per i nostri ciclisti: tappone nella strada militare aperta solo per noi per Marsa Alam, sulle coste del Mar Rosso; 250 chilometri solo di deserto roccioso e sabbioso con circa tre salite fino a 500 metri pare. Tutti sperano in un vento non contrario e in temperature che non superino i 30 gradi, ma se sarà come oggi non c’è da crederci. Speriamo che il nostro caro Alberto stia subito bene ed abbia la soddisfazione di fare questo percorso…si sa i nostri ciclisti più fanno cose inaudite più son contenti. Cercheremo di capire come si può essere felici facendo queste epiche fatiche!? VAI ALLA GALLERY http://www.belzonionbike.it/index.php?option=com_rokin&Itemid=48&unit=album&act=show&albumid=LA34031258626621〈=it
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